Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie rappresentano, nel loro piccolo, un incentivo ed un sostegno per chi deve mettere mano e modificare la propria casa. Ma esse hanno svariate sfaccettature, che rendono la materia abbastanza complessa. Ora la domanda da un milione di dollari è: valgono anche per la ristrutturazione del bagno?. Bè in questo caso la risposta è ancora più nebulosa: valgono sì…ma non sempre. Ci sono casi differenti da tenere in considerazione per rispettare la legge e non trovarsi, alla fine della fiera, a fare i conti con delle sviste che potrebbero rivelarsi anche piuttosto costose. Ma prima facciamo un passo indietro…

Come funziona la detrazione fiscale?

Innanzitutto per detrazione s’intende la possibilità di ridurre l’imposta lorda, dopo che questa è stata calcolata sul vostro reddito. Fino al 31 dicembre 2014 potrete detrarre il 50% dell’iva di quello che avete speso, mentre dal 1° gennaio al 31° dicembre 2015 la detrazione sarà al 40%. L’ammontare complessivo è di 10.000 euro, mobili esclusi. L’intervento, però, per essere valido per la detrazione, deve riguardare edifici ed abitazioni residenziali (quindi niente uffici o laboratori ) e essere inserito all’interno di una ristrutturazione: non vale se si tratta di una costruzione ex novo. Ma ora consideriamo il caso specifico dei bagni.

 

Bagno e detrazione: ecco 3 lavori che rientrano nel calcolo…

Rifacimento impianti: se nel corso dei lavori di ristrutturazione del bagno, è necessario mettere mano alle condutture dell’acqua o rifare l’impianto elettrico, queste attività possono essere calcolate ai fini della detrazione Irpef.

Lavori in muratura: l’abbattimento di un tramezzo, il rifacimento del pavimento e del relativo massetto, il montaggio dei controtelai e dei cassonetti, la muratura del piatto doccia o della vasca sono tutte spese (comprese di manodopera ovviamente) che possono essere detratte.

Adattamento bagno per i disabili: l’eliminazione delle barriere architettoniche e tutte le modifiche che aiutano nella mobilità o semplificano la vita sono comprese ne discorso. Sono quindi in detrazione le spese legate  all’acquisto di maniglioni, seggiolini ribaltabili, vasca con sportello, wc rialzato e lavabo ad hoc per carrozzine, solo per citarne alcune.

In pratica, rientra in detrazione tutto ciò che è considerato manutenzione straordinaria, ristrutturazione o restauro conservativo.

…ed eccone tre che ci rientrano…a volte

Sostituzione piastrelle e tinteggiatura: se avete deciso di dare una rinfrescata alle pareti del bagno e avete già calcolato come sicura la detrazione fiscale, dovete fare attenzione. Infatti questi tipi di lavori sono considerati manutenzione ordinaria, a meno che non siano collegati con quelli citati sopra. Se ad esempio adattate il bagno per la nonna anziana e per farlo dovete toccare anche le piastrelle, allora potrete conteggiarle.

Rifacimento sanitari e rubinetteria: vale la regola già citata sopra. La sostituzione di un rubinetto non fa primavera (nel senso che non vale ai fini della detrazione) ma il rifacimento dell’impianto idraulico, con annessi sanitari e rubinetteria, può essere detratto.

Mobili: l’ultima riflessione riguarda la possibilità di inserire anche i mobili nel conto della detrazione. In questo caso il discorso è a parte: esiste infatti un bonus mobili, detraibile al 50%, che ha una spesa massima di 10.000 euro, con tetto di spesa slegato dalla ristrutturazione, ma sempre collegata a filo doppio ad una situazione di manutenzione straordinaria, ristrutturazione o restauro.

In breve, il rifacimento del bagno può essere detratto al 50% se vi sbrigate e lo fare realizzare entro dicembre 2014, ma scende al 40% se vi prendete un attimo di riflessione e lo programmate entro il 31 dicembre 2015 . La detrazione riguarda i lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione o restauro, ma nessuna speranza se si tratta di manutenzione ordinaria e avete intenzione di cambiare giusto le tende!

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