Quando ci si trova a ristrutturare un bagno, non bisogna solo farsi una cultura sui materiali migliori per le piastrelle o sulle funzioni delle docce: bisogna conoscere anche cosa dice il regolamento edilizio del proprio comune, per evitare di incorrere in errori che potrebbero regalarci un bagno non a norma.
Il regolamento edilizio già citato è uno strumento a disposizione del Comune per dargli la possibilità di tenere sotto controllo le strutture edificate nel suo territorio, e far sì che esse rispettino standard di sicurezza e igiene per evitare di mettere in pericolo gli abitanti.
Visto che lo strumento è del Comune, esso può variare da città a città, quindi ci possono essere delle differenze rispetto a quanto riportato qui: fanno fede comunque gli obblighi generali che citiamo nel resto dell’articolo.
Superficie e altezza minima del bagno
Queste sono sicuramente le prime cose da verificare, per avere una bagno a norma e senza problemi. In merito all’altezza, vale la stessa regola di tutto il resto della casa, ovvero i 2 metri e 40 centimetri.
Per quanto riguarda l’ampiezza, essa varia se si tratta di un unico bagno o se invece ce n’è anche uno di servizio. Nel primo caso la superficie deve essere di almeno 3,5 metri nel lato lungo e 1,7 nel lato corto, mentre il secondo servizio può accontentarsi di 2 metri per il lato lungo e 1,20 per il lato corto.
Finestre e aspiratori per un bagno a norma
Ci sono specifiche da seguire anche per quanto riguarda le finestre che deve avere un bagno a norma. In un appartamento di piccole dimensioni, diciamo sotto i 70 metri quadri, è possibile che il bagno non abbia aereazione diretta, ma sia munito di aereazione forzata. Se invece l’appartamento ha dimensioni maggiori, il bagno deve avere illuminazione e aereazione diretta. Se c’è un lucernario, per essere contato come finestra deve potersi aprire, altrimenti non sarà considerato tale.
Collocazione del bagno
Anche la posizione del bagno va scelta in base a determinate indicazioni, che però possono essere legate anche al buonsenso. Il bagno non può dare direttamente in cucina, ma deve esistere comunque un antibagno che abbia una porta che impedisca l’accesso diretto alla cucina.
Distanze tra i sanitari
La disposizione dei sanitari in un bagno e la distanza tra di loro potrebbe essere il discrimine tra bagno a norma e bagno e non a norma. Innanzitutto se essi si trovano parte su di un lato e parte e sull’altro lato, devono essere ad una distanza minima di 55 centimetri tra di essi, per lasciare ovviamente un passaggio.
Ma le distanze da rispettare, come già detto, sono anche tra il resto dei sanitari: quindi il lavabo deve essere almeno a 5 centimetri dalla vasca/doccia, a 10 centimetri dall’eventuale lavabo gemello e sempre a 10 centimetri sia dal bidet che dal wc. Tra i wc e il bidet devono esserci 20 centimetri, e 10 con la vasca. Infine tra bidet e vasca/doccia, servono 20 centimetri di distanza.
Rispetto al muro, il wc deve essere ad almeno 15 centimetri dalla parete accanto al sanitario, mentre il bidet a 20 centimetri.
Soffitti, pareti e pavimenti
Le leggi che stabiliscono se il bagno è a norma oppure no, parlano anche dei rivestimenti: così tutte le superfici devono essere lisce, lavabili ma soprattutto impermeabili, per garantire massima pulizia e massima igiene.
Una volta rispettate tutte quelle regole, il vostro bagno sarà senza dubbio a norma.