La scelta del pavimento della cucina, al momento di arredare o ristrutturare casa, deve essere in grado di soddisfare due bisogni importanti: il primo, di ordine pratico, è resistere ai maltrattamenti a cui sarà inevitabilmente sottoposto, il secondo di ordine estetico, di essere bello e accogliente, visto che si trova nel luogo più vissuto della casa.

Le caratteristiche da tenere in considerazione, al momento della scelta del pavimento della cucina, sono quindi: la resistenza al passaggio e la facilità con cui può essere pulito, lo stile e il colore.  Inoltre c’è da tenere conto di una cosa importante: sono sempre di più le case che hanno il riscaldamento a pavimento, e non tutti i materiali sono adatti a sovrastarlo. Vi proponiamo quindi una carrellata dei materiali più comuni che vengono usati e una breve analisi legata proprio alle caratteristiche che deve avere il pavimento perfetto: essere duraturo nel tempo, adatto all’arredamento della casa, facile da pulire e bello da vedere.


Il gres porcellanato

Com’è fatto: si tratta di un materiale ceramico, un misto di argilla sabbia e terre naturali cotto a circa 1400 gradi. Dopo questo trattamento raggiunge uno strato di vetrificazione che lo rende impermeabile.

Resistenza e Pulizia: la sua assenza di porosità, gli permette di avere un bassissimo valore di assorbimento, mentre ha invece una forte resistenza alla flessione. In poche parole, se cade l’oliera di vetro temperato piena d’olio, non solo non si scheggia, ma non rimane nemmeno la macchia di olio. Non viene scalfito neanche dai detergenti chimici o naturali.

Stile e colore: il gres porcellanato è un vero trasformista e può presentarsi in mille sfumature, formati e decori. Molto amato l’effetto legno, con doghe anche di 120 centimetri che simulano i materiali naturali, sistemati praticamente senza fughe. Adatto ai più diversi tipi di arredamento, dal minimal, al contemporaneo, al rustico/retrò.

 

La resina

Com’è fatta: si tratta di un materiale composto da varie resine sintetiche, con le quali è possibile realizzare un pavimento dallo spessore minimo, addirittura da 0,3 millimetri in su. È un film continuo, senza interruzioni, molto differente quindi dalle classiche piastrelle.

Resistenza e pulizia: estremamente facile da pulire, ha il vantaggio di non avere fughe dove lo sporco possa annidarsi. È un materiale impermeabilizzante, ma se il sottofondo è umido si rischiano macchie e cambi di colore. Può graffiarsi, ma poi al momento della riparazione si interviene direttamente sul punto interessato, senza toccare il resto della stanza.

Stile e colore: la resina è un materiale che può essere personalizzato all’estremo. La si può scegliere satinata, opaca, lucida, coloratissima o neutra, e può addirittura contenere decorazioni come fiori o scritte. Perfetta per un ambiente giovane, dall’arredamento contemporaneo, che magari vuole osare qualcosa in più.

 

Il cotto

Com’è fatto: si tratta di un materiale che viene ottenuto da una particolare cottura dell’argilla, più o meno poroso, con colori che vanno dall’ocra all’amaranto. Si distingue in industriale, artigianale e fatto a mano.

Resistenza e pulizia: materiale resistente, deve comunque essere trattato con un pizzico di riguardo per evitare antiestetiche scheggiature. La pulizia è semplice, basta un panno con acqua e magari della cera una volta al mese.

Stile e colore: il cotto regala subito una sensazione di calore. È il tipo di pavimento perfetto per le cucine stile country o provenzale, che adesso sono molto di moda. In genere se la cucina non è di grandi dimensioni, meglio scegliere una posa a spina di pesce o i formati rettangolari.

Il parquet

Cos’è: si tratta di listoni o listine in legno, che però possono variare in spessore e dimensioni. Il vero parquet è quello in massello, ma si può scendere poi con i prezzi e la finitura passando per il prefinito, l’impiallacciato e il laminato.

Resistenza e pulizia: parliamo del massello, ovvero il parquet per eccellenza. Esso, nonostante i trattamenti è comunque sensibile all’umidità e quindi non è proprio il materiale migliore da mettere in cucina. Se proprio lo si desidera, si può comunque avere l’accortezza di mettere un metro di pavimento differente proprio a contatto con la cucina stessa. Se poi doveste avere il riscaldamento a pavimento, ricordate che acero e faggio sono assolutamente sconsigliati perché possono seccarsi e mostrare delle crepe.

Stile e colore: ovviamente il colore riguarda tutte le sfumature del legno e si dimostra adatto ad uno stile molto classico, dai colori minimal e neutri.

 

Le piastrelle di ceramica

Cosa sono: si  tratta di un impasto di materiali argillosi e sabbie, possono essere monocottura o bicottura, a seconda che lo smalto sia cotto direttamente con la base o cotto in un secondo momento.

Resistenza e pulizia: molto resistenti agli urti, le piastrelle sono anche semplicissime da pulire, per questo motivo rappresentano una delle scelte più gettonate per ambienti come cucina e bagno.

Stile e colore: non c’è limite ai colori e agli stili che si possono adottare con le piastrelle. Esse sono in grado di soddisfare ogni esigenza, dagli arredamenti ultramoderni con piastrelle coloratissime, a quelli country, con piastrelle decorate con motivi di fiori e frutta, fino a quelli vintage, con i motivi geometrici tipici degli anni ‘50 e ’60.

Qualche ulteriore consiglio

Come avete visto, ci sono davvero tante possibilità diverse, nella scelta dei pavimenti della cucina, ma è il caso di tenere a mente qualche ulteriore indicazione. Innanzitutto c’è la regola del 60 – 30 – 10: quando si arreda un ambiente (cucina compresa) va scelto uno sfondo di colore uniforme (60%), dove poi ci sarà un tono che attirerà l’attenzione (30%) e un colore che svetta su tutto il resto (10%). Per i colori è meglio accostare colori complementari per avere risultati più stimolanti, e colori analoghi per interazioni più rilassanti. Un’altra indicazione può essere quello di basarsi sulla riproduzione della natura: pavimento più scuro (la terra), mobile di colore medio (gli alberi) e pareti e soffitto più chiare (il cielo). Infine ricordate (ma questo vale per chi preferisce le piastrelle): se la stanza è al limite dell’altezza scegliete piastrelle sottili posate linearmente, sembrerà più alta. La posa in diagonale rende più armonici i locali squadrati e mitigano le linee non proprio dritte. La posa a scacchiera, magari fatta con il cotto, è ottima in una casa d’epoca, mentre la posa a cassero fatta con piastrelle grandi, rende i locali più grandi.

Ora siete  pronti a scegliere il pavimento della cucina più adatto a voi?

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