la classe di efficienza energetica B non è un obiettivo realistico per tutti gli immobili

Acquistare un immobile con classe di efficienza energetica B è un buon investimento per il futuro, così come può esserlo riqualificare la propria casa per portarla ad una classe energetica più alta.

La classe energetica esprime in modo semplice e comprensibile l'efficienza energetica di un'abitazione. Viene attribuita in base all'IPE (indice di prestazione energetica), un valore che si riferisce ai consumi energetici dell'abitazione da fonti non rinnovabili.

Oltre all'IPE si prendono in considerazione altri fattori come

  • livello di coibentazione
  • zona climatica
  • rapporto superficie/volume dell'edificio.

Questi elementi influenzano pesantemente i costi da sostenere per passare da una classe energetica all'altra, al punto che per alcuni edifici può essere complicato passare in classe energetica B o A. Le difficoltà ci sono in particolare se si tratta di un appartamento in condominio, per via del fatto che è complicato mettere tutti d’accordo per interventi di coibentazione dell’involucro dall’esterno o per l’installazione di impianti fotovoltaici.

La classe energetica di un'abitazione si attribuisce acquisendo l'Attestato di prestazione energetica (APE), detto anche certificazione energetica. Se dalla certificazione energetica della tua casa emerge che sei già in classe B, potresti pensare di passare in classe A. Se sei in classe G, potresti ragionevolmente pensare di passare in classe E e così via.

Classe energetica B: quanto costa migliorare

Il tecnico che redige l'APE dovrebbe indicare anche degli interventi da effettuare per passare di classe o quantomeno ridurre notevolmente i consumi.

Di seguito trovi gli interventi necessari per passare dalla classe energetica B in classe A, con un'indicazione dei costi. Si tratta di interventi fattibili anche in un'abitazione non proprio recente.

Intervento Costo indicativo
schermature solari da 12 €/mq
infissi a risparmio energetico da 150 €/mq
coibentazione dell'involucro da 20 €/mq
sistema di riscaldamento ibrido (caldaia a condensazione e pompa di calore) circa 7.000 € per 100 mq
riscaldamento a pavimento da 55 €/mq posa compresa
impianto fotovoltaico 1.500-2.000 €/kW
sistema domotico per il controllo automatico dei consumi circa 1.500 €

Un consiglio per risparmiare

I costi che abbiamo riportato sono orientativi e possono variare in base alle zone e ai prezzi della manodopera. Per questo motivo, prima di accettare un preventivo, ti consigliamo di confrontare più offerte.

Confrontare anche solo due o tre preventivi ti permette di

  • farti un'idea di quanto costa passare in classe A nella tua città;
  • trovare imprese disponibili a trattare sui costi della manodopera;
  • confrontare diverse soluzioni sulla base dell'esperienza di professionisti del settore;
  • trovare offerte chiavi in mano.

Per un risparmio maggiore in bolletta è bene inoltre scegliere il fornitore più adatto alle proprie esigenze di consumo.

 

Preventivi per la riqualificazione energetica... tra un impegno e l'altro

Hai tanti impegni e poco tempo per confrontare le offerte? Se vuoi, puoi richiedere preventivi a professionisti della tua zona tramite il nostro sito.

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Classe energetica B: prezzi degli immobili e bollette

In una casa in classe energetica B i valori dell'IPE sono compresi tra 58 e 29 kWh/mq/anno.

In termini di consumi in bolletta, passare dalla classe energetica C alla B comporta una riduzione dei consumi di circa ⅓, mentre passare dalla classe energetica B alla A comporta una riduzione dei consumi di circa il 50%.

E in termini di valore immobiliare? Dai tanti Rapporti sull’Efficienza Energetica (RAEE) dell'Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico, emerge che anche pochi interventi di riqualificazione energetica possono far aumentare il valore di un immobile del 9,7% in media.

Oltre a questo c'è l'inevitabile costo comportato dall'avere una casa poco efficiente. I prezzi delle fonti di energia non rinnovabili sono destinati a salire, mano a mano che le riserve si esauriscono. Quindi, una casa che dipende da queste fonti sarà di anno in anno più costosa da mantenere.

Inoltre per un risparmio maggiore è bene approfittare della fine del mercato tutelato per scegliere un fornitore più vantaggioso per le proprie utenze domestiche.

Riqualificazione energetica e detrazioni fiscali

Con l'ultima Legge Finanziaria (Legge 27.12.2017 n.205) sono cambiati i meccanismi di attribuzione delle agevolazioni fiscali.

Si ha ancora diritto al rimborso Irpef del 65% della spesa sostenuta per

  • cappotti termici;
  • generatori a pompa di calore o sistemi ibridi;
  • scaldacqua a pompa di calore;
  • caldaie a condensazione;
  • solare/fotovoltaico;
  • micro-cogeneratori per una spesa fino a 100.000 €;
  • sistemi domotici per il controllo dei consumi.

Passa dal 65 al 50% il rimborso Irpef per

Nei condomini è possibile usufruire del rimborso Irpef del 75% se si effettuano interventi di coibentazione di più del 25% dell'involucro totale, purchè vengano rispettati i valori di qualità media dell'involucro riportati nel D.M. 25 giugno 2015.

Tra i costi che puoi portare in detrazione c’è anche l’acquisizione dell’APE e le eventuali pratiche edilizie necessarie a portare a termine gli interventi. Ti ricordiamo che per l’installazione di sistemi domotici in alcuni casi occorre adeguare l’impianto elettrico, installando ad esempio uno scaricatore di sovratensione. Anche queste spese possono essere portate in detrazione.

Riqualificazione energetica e IVA al 10%

Se ti avvali della stessa ditta sia per la fornitura che per la posa, puoi farti applicare l’aliquota IVA agevolata al 10% sia sui servizi che su una quota del costo dei materiali, purchè rientrino nei beni di valore significativo indicati nel D.M. 29-12-1999, ossia infissi, generatori di calore e apparecchi per climatizzazione e ventilazione.

Tale quota deve essere non superiore al costo complessivo dei servizi.

Esempio:

  • infissi a risparmio energetico per appartamento 100 mq: 1.000 €
  • posa in opera: 500 €
  • totale fattura: 1.500 €

500 + 500 = 1.000 € da fatturare al 10%

1.500 - 1.000 = 500 € da fatturare al 22%.

Gli incapienti, ossia chi non è soggetto al pagamento di Irpef/Ires, può cedere l’agevolazione a familiari o all’impresa che esegue i lavori.

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