Casa domotica: quanto costa avere una smart home?
Abbassare le persiane, spegnere quella luce dimenticata accesa in sala da pranzo, aprire la porta al figlio adolescente che ha dimenticato le chiavi di casa… premendo un paio d'icone sullo schermo dello smartphone, oppure dando indicazioni all'assistente vocale mentre si resta comodamente seduti al bar o in ufficio. Fino a qualche decennio fa, la casa domotica, anche detta smart home se al concetto di automazione si affianca quello di controllo remoto, era pura fantascienza. Al giorno d'oggi si tratta invece di una delle nicchie del mercato edilizio in maggiore espansione, e continuerà a esserlo per molto tempo. Basti pensare che, in Italia, il giro d'affari legato alla domotica ammonta a circa 380 milioni di euro, meno della metà di quello francese (800 milioni) e meno di un quarto di quello tedesco (1,6 miliardi).
Cosa s'intende per smart home?
Si tratta di un termine coniato per definire le abitazioni che possiedono sistemi domotici, ovvero impianti termoelettrici controllabili a distanza tramite specifici software, e/o singoli elettrodomestici con la medesima caratteristica. Tale upgrade comporta la possibilità di gestire una serie non indifferente di funzioni dell'abitazione senza dover fisicamente essere presenti, anche se l'aspetto più propriamente smart è quello di poter combinare l'attivazione o la disattivazione dei vari dispositivi in base alle proprie esigenze, sia in tempo reale sia tramite programmazione.
Un esempio concreto? In una bella giornata di sole, l'irrigatore inizia a rinfrescare il giardino a partire dalle 16, come da impostazioni di base, ma alle 16.15 nuvole nere si addensano, si alza il vento e scoppia un violento temporale. A questo punto si manifesta il vantaggio di possedere una casa domotica: sia l'irrigatore che la centralina di gestione delle persiane si fanno trovare pronti all'evenienza e, mentre uno si spegne, l'altra si attiva per serrare eventuali unità lasciate aperte. Il tutto in piena autonomia e a prescindere dalla presenza dei proprietari.
Non si tratta soltanto d'irrigazione e di automazione delle finestre, tuttavia. La gamma delle funzioni programmabili e controllabili tramite la tecnologia domotica comprende: illuminazione, elettrodomestici, sicurezza interna ed esterna all'abitazione, impianto elettrico e termoregolazione degli ambienti, con le ultime due che offrono possibilità di risparmio sui costi delle bollette.
Il concetto di smart home è in realtà molto ampio e contempla una vasta gamma di possibilità, dal grado variabile di centralizzazione e d'integrazione tra i sistemi di controllo dei vari elementi che la compongono. Vi sono tre tipologie d'impianto domotico:
- Centralizzato: che accorpa tutti i sistemi di controllo in una singola centralina;
- Distribuito: che permette ai dispositivi di funzionare in maniera indipendente tra loro;
- Misto: che combina le due precedenti.
La casa domotica ideale: questione di esigenze (e di competenze)
L'evoluzione tecnologica sta puntando sempre più verso una domotica distribuita, in quanto risulta essere più pratica da gestire, meno onerosa in termini di cablaggio e più sicura, tanto nei confronti dei malfunzionamenti tecnici quanto verso possibili azioni di hacking, seguendo la logica della decentralizzazione dei sistemi di controllo.
Anche in virtù di questa tendenza, è ormai sempre più chiaro che il concetto cardine su cui costruire la propria casa domotica ideale ed evitare così spese inutili, è quello di funzione desiderata.
Infatti, se per ottimizzare il comfort e il risparmio energetico in un monolocale di 40mq può essere più che sufficiente implementare la termoregolazione a distanza e comprare televisore, forno e lavatrice IoT (connessi allo smartphone tramite apposita app), un'unità abitativa da 200mq, con cinque ambienti frequentati in diverse ore del giorno, giardino e garage comporta ben altri interventi.
Dunque, il consiglio principale per chi intende rendere la propria abitazione smart è di definire chiaramente le proprie esigenze. Un'operazione che può essere ostica in fase di progettazione, ma molto meno per chi ristruttura, grazie alla conoscenza dell'immobile e del proprio stile di vita al suo interno.
Il secondo suggerimento, sempre valido quando si fanno investimenti, ma ancora di più nei settori che combinano hardware e software, è di affidarsi a professionisti specializzati, in quanto essi possono garantire assistenza qualificata, ricambi originali, impianti aperti a future integrazioni e consulenza nel definire gli interventi necessari. Non a caso, la maggior parte di richieste ai tecnici del settore riguardano proprio la riconfigurazione di precedenti installazioni difettose o superflue, proposte da esperti improvvisati e acquistate inseguendo la chimera del contenimento dei costi.
Per una smart home soddisfacente, funzionante e funzionale, è importante risparmiare sulla quantità degli impianti limitandosi a scegliere quelli necessari, non sulla loro qualità.
Costo di un sistema domotico per un appartamento intelligente
Oltre a essere un fattore migliorativo del comfort abitativo e della qualità della vita, l'installazione d'impianti domotici è anche un'interessante forma d'investimento, che dà diritto alla detrazione d'imposta del 50% per le ristrutturazioni semplici, la quale si applica anche se chi effettua l'intervento è in affitto. Inoltre, in quanto intervento migliorativo della classe energetica, consente anche l'ammortizzazione dei costi tramite il SuperBonus 110%.
A livello di prezzi, i componenti e la manodopera specializzata necessaria per l'installazione di un impianto domotico comportano ovviamente un costo maggiore (20/25% circa, se si considera una combinazione delle funzioni più comuni, quali regolazione termostato, luci e dispositivi di sicurezza) rispetto a un impianto elettrico tradizionale. Tuttavia, l'aumento dell'efficienza energetica e del grado di automazione dell'immobile comporta un incremento del suo valore di circa il 3-5%, e in alcuni casi può arrivare fino al 10%.
In ultimo luogo, alcune funzioni della casa domotica, una su tutte l'accensione delle luci di un certo ambiente quando i sensori di movimento rilevano la presenza di persone, consentono un risparmio importante in bolletta. Lo attesta ufficialmente, con tanto di calcoli tabellati, la norma europea EN 15232, che quantifica un risparmio sui costi di riscaldamento fino al 26% e di quelli dell'energia elettrica fino al 15%.
In definitiva, tra risparmio energetico, agevolazioni fiscali e aumento del valore immobiliare, la cosa più smart da fare se si sta ristrutturando casa in questo periodo è un passo nel futuro, e nel comfort, grazie alla tecnologia domotica.