un impianto a pavimento a secco fa risparmiare e la manutenzione è più facile

Un impianto a pavimento o pavimento radiante è un sistema di riscaldamento basato sull'irraggiamento del calore dal pavimento. Il funzionamento può essere

  • ad acqua
  • elettrico.

Gli impianti ad acqua funzionano tramite tubazioni in cui circola la stessa acqua calda sanitaria con cui vengono alimentati i comuni radiatori. Hanno una temperatura di esercizio piuttosto bassa, risultando più convenienti dal punto di vista dei consumi, specie se abbinati ad un impianto di riscaldamento efficiente (es. una pompa di calore).

Gli impianti a pavimento elettrici, invece, funzionano con serpentine alimentate a corrente elettrica. Sono più facili da installare, ma hanno dei costi di esercizio più alti, a meno che l'abitazione non abbia un impianto fotovoltaico. Hanno il vantaggio di essere indipendenti dall'impianto di riscaldamento, quindi, anche da eventuali guasti della caldaia.

Un impianto a pavimento può essere posato a secco o annegato in un massetto di cemento.

Gli impianti a secco sono più economici e veloci da installare, in quanto non occorre attendere i tempi di maturazione del cemento. Inoltre, hanno un’inerzia termica più bassa e raggiungono la temperatura di esercizio più velocemente. I massetti radianti sono più durevoli, essendo maggiormente protetti dall’usura, ma presentano maggiori difficoltà di manutenzione.

In questo articolo parleremo del costo dei diversi tipi di impianto a pavimento al mq, dei vantaggi e degli svantaggi rispetto ad altre soluzioni e delle agevolazioni fiscali 2019 per le opere finalizzate al risparmio energetico.

Impianto a pavimento: prezzo

Un impianto a pavimento ha costi al mq variabili in base alla tipologia, allo spessore e al tipo di rivestimento.

Gli impianti a funzionamento elettrico possono essere alimentati a 230 V, ossia la normale tensione dell'impianto elettrico domestico, oppure a bassa tensione (<50 V). Questi ultimi offrono maggiore sicurezza in ambienti umidi.

Gli impianti elettrici in fibra di carbonio, invece, sono particolarmente resistenti anche a spessori molto bassi (4-18 mm) e consentono la posa a secco anche sulla pavimentazione esistente. Offrono anche maggiore comfort, in quanto permettono di mantenere una temperatura ambientale particolarmente omogenea e il giusto grado di umidità dell'aria.

Tipologia di impianto Prezzo
impianto a pavimento elettrico da 30 €/mq
impianto a pavimento ad acqua da 40 €/mq
impianto a pavimento a secco (elettrico o ad acqua) 50 €/mq
impianto a pavimento elettrico a bassa tensione (24 volts) 60-80 €/mq
impianto a pavimento elettrico a basso spessore 80/100 €/mq

 

Per i costi di un impianto a pavimento caldo-freddo ti rimandiamo al nostro articolo sul raffrescamento a pavimento.

Impianto a pavimento: costo di installazione

Installare un impianto a pavimento a secco costa circa 15 euro/mq. Nel caso dei massetti radianti bisogna aggiungere il costo di demolizione della vecchia pavimentazione (9-10 €/mq).

In entrambi i casi bisogna considerare la spesa necessaria ad acquistare la nuova pavimentazione. Gli impianti a pavimento è compatibile con tanti materiali, dal pvc al gres porcellanato, dal marmo al parquet.

Un consiglio per risparmiare

I prezzi che abbiamo indicato possono variare a seconda delle zone, anche in funzione dei costi della manodopera.

Per essere sicuro di scegliere un preventivo davvero conveniente, ti consigliamo di confrontare più offerte. Confrontare anche solo due o tre preventivi ti permette di

  • farti un'idea di quanto costa un impianto a pavimento nella tua città;
  • trovare installatori disponibili a trattare sui costi di posa;
  • confrontare diverse soluzioni sulla base dell'esperienza di professionisti del settore.

Preventivi per l'impianto a pavimento... tra un impegno e l'altro

Hai tanti impegni e poco tempo per confrontare le offerte?

Se vuoi, puoi richiedere preventivi a professionisti della tua zona tramite il nostro portale. Basta compilare una breve richiesta e in poche ore riceverai tre preventivi per il tuo impianto a pavimento da tre ditte specializzate vicine a dove vivi.

I preventivi che riceverai tramite il nostro sito sono gratuiti e non impegnativi. Se nessuno di essi ti interessa, non devi fare altro che rimetterti in cerca della soluzione migliore per te!

Impianto a pavimento: pro e contro

Conviene sostituire i vecchi radiatori con un impianto a pavimento? Vediamo i vantaggi e gli svantaggi di questa possibilità.

I vantaggi principali sono:

  • maggiore efficienza;
  • nessun ingombro/miglior impatto estetico;
  • temperatura ambientale più uniforme;
  • possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione.

Gli svantaggi sono:

  • costi di installazione e manutenzione elevati;
  • temperatura ambientale leggermente inferiore rispetto alla temperatura di esercizio.

Il pregio principale di questo tipo di impianti rimane l'efficienza, ossia i consumi ridotti. Riscaldare un appartamento di 100 mq in zona E per 14 ore al giorno comporta un consumo totale di 145 kWh/mq/anno, con una spesa annua di circa 3.000 €.

Se installati da soli sono convenienti solamente nel lungo periodo. Se abbinati ad altri interventi per migliorare l'efficienza energetica, ad esempio, l'installazione di una caldaia a condensazione ibrida o di pannelli solari, i tempi di ritorno dell'investimento si riducono.

Impianto a pavimento: agevolazioni fiscali

Con l'ultima Legge Finanziaria le agevolazioni fiscali per la ristrutturazione sono state prorogate fino al 31 dicembre 2019. E' ancora possibile ottenere il rimborso Irpef del 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 96.000 € per unità immobiliare, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo a partire dall'anno di conclusione dei lavori.

La posa di un impianto a pavimento rientra negli interventi finalizzati ad ottenere un risparmio energetico. Da quest'anno, per questo genere di opere è necessario eseguire la comunicazione obbligatoria all'ENEA come per le riqualificazioni energetiche.

Per ottenere le detrazioni è obbligatorio pagare con bonifico bancario o postale, contenente nella causale il riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o la partita Iva del beneficiario del pagamento.

Inoltre, è necessario conservare tutta la documentazione relativa all'intervento, ossia fatture, ricevute dei bonifici, permessi e pratiche burocratiche. Se il lavoro non richiede alcun titolo abilitativo particolare, bisognerà produrre una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà che attesta che i lavori rientrano in quelli agevolabili, riportante la data di inizio dei lavori.

Bisogna conservare anche la ricevuta di pagamento dell'Imu se dovuta e la domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti.

Questa pagina ti è stata utile?
Se hai voglia dacci un voto cliccando su una delle stelle 5 stelle qui sopra.
Per noi è importante capire se hai apprezzato questo articolo.

f Condividi su Facebook


Attendere..
X
Richiedi un Preventivo con
TiRichiamo.it