pareti fonoassorbenti per interni con pannelli in schiuma poliuretanica

Le pareti fonoassorbenti sono rivestite con isolanti acustici dalla struttura porosa, capaci di convertire parte dell'energia sonora e trasformarla in calore.

I materiali fonoassorbenti sono particolarmente efficaci sulle alte frequenze (sirene, musica), meno sulle basse frequenze (vibrazioni, traffico). Per questo sono impiegati per evitare il riverbero in locali pubblici e sale prove, oppure in combinazione con materiali fonoisolanti per ridurre l'inquinamento acustico degli edifici.

I più diffusi sono

  • lana di roccia;
  • fibra di vetro;
  • poliuretano espanso;
  • sughero;
  • fibra di legno;
  • melammina espansa.

Si possono acquistare in rotoli o pannelli da rivestire con cartongesso o da intonacare. Le lane minerali devono essere obbligatoriamente rivestite, perchè rilasciano fibre irritanti per le vie aree. Poliuretano, sughero e fibra di legno, più compatti, si usano anche per realizzare pannelli fonoassorbenti decorativi da lasciare a vista.

Per chi ha bisogno di una soluzione veloce e mirata ci sono le pareti divisorie fonoassorbenti, ottime per l'ufficio. Per gli esterni (giardini o cantieri) si possono utilizzare barriere antirumore in legno. Nell'industria si utilizzano speciali schermi acustici dalle elevate prestazioni di resistenza e isolamento.

In questo articolo parleremo dei costi di tutti questi tipi di parete fonoassorbente, inclusa l'installazione, con una piccola guida alla scelta dell'isolante migliore e un approfondimento sulle agevolazioni fiscali per i privati.

Pareti fonoassorbenti: prezzi

I pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti per pareti hanno un costo variabile in base al materiale e allo spessore. Uno spessore maggiore corrisponde ad una maggiore efficacia. I pannelli di marca sono spesso accoppiati con cartongesso, per velocizzare la posa, o con altri materiali per migliorarne le prestazioni.

Ecco i costi indicativi.

Prezzi dei materiali fonoassorbenti  
lana di roccia da 5 €/mq
sughero, fibra di legno da 5 €/mq
fibra di vetro da 10 €/mq
poliuretano espanso da 10 €/mq
melamina espansa 20-25 €/mq
pannelli accoppiati isolante-cartongesso da 20 €/mq
pannelli fonoassorbenti adesivi da 40 €/mq

 

Le pareti fonoassorbenti da ufficio sono velocissime da installare e possono avere un design molto gradevole. Attenzione però, sia le pareti mobili da usare in azienda che le barriere acustiche industriali debbono avere caratteristiche di resistenza al fuoco compatibili con il tipo di attività.

Ecco una panoramica dei costi.

Prezzi delle pareti fonoassorbenti modulari  
pareti fonoassorbenti per interni - plastica o plexiglass da 100 €/mq
pareti fonoassorbenti per interni - legno da 150 €/mq
pareti fonoassorbenti per interni - vetro 200-300 €/mq
pareti fonoassorbenti per esterno/giardino 100-150 €/mq
pareti fonoassorbenti industriali da 300 €/mq

Pareti fonoassorbenti: costi di posa

La posa di un isolante acustico su una parete esistente costa circa 25 €/mq.

Le pareti fonoassorbenti in cartongesso, invece, hanno un costo medio di 35-40 €/mq a seconda dello spessore e delle caratteristiche - cartongesso antiumido, pareti curve, ecc..

I costi di posa variano a seconda delle zone, anche in funzione dei costi della manodopera. Per essere sicuro di scegliere un preventivo davvero conveniente ti consigliamo di confrontare più offerte. Confrontare anche solo due o tre preventivi ti permette di

  • farti un'idea di quanto costa una parete fonoassorbente nella tua città;
  • trovare professionisti disponibili a trattare sui costi di posa;
  • confrontare più soluzioni sulla base dell'esperienza di professionisti del settore.

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Qual'è il miglior materiale fonoassorbente?

La capacità di assorbire le vibrazioni sonore si misura con il coefficiente di assorbimento acustico. Questo valore cambia a seconda della frequenza sonora, che può andare da 250 a 4000 Hz. Salvo condizioni particolari, i materiali migliori sono quelli che hanno una buona capacità fonoassorbente sia a basse che ad alte frequenze.

Materiale Basse frequenze Alte frequenze
parete non isolata 0,03 Hz 0,04 Hz
sughero 0,08 Hz 0,22 Hz
fibra di legno 0,15 Hz 0,40 Hz
lana di roccia 0,38 Hz 0,85 Hz
fibra di vetro 0,50 Hz 0,70 Hz
poliuretano espanso 0,10 Hz 1,00 Hz
melammina espansa 0,13 Hz 0,94 Hz

 

Un altro riferimento importante è la classe di fonoassorbimento, stabilita secondo la norma EN ISO 11654. Sono suddivise dalla A alla E, dove la classe A rappresenta la classe di assorbimento acustico maggiore e comprende materiali in grado di assorbire fino al 90% del rumore.

Il coefficiente di assorbimento acustico dipende anche dalla presenza di un'intercapedine nella parete. Una parete fonoassorbente in cartongesso, ad esempio, può essere più efficace di una parete in muratura coibentata proprio perché si crea il cosiddetto sistema massa-molla-massa, che aumenta le prestazioni dell'isolante.

Altri aspetti da considerare sono la resistenza all'acqua e la capacità di migliorare anche l'isolamento termico. Per approfondire puoi leggere il nostro articolo sui materiali per cappotto termico esterno.

Pareti fonoassorbenti e detrazioni fiscali

Fino al 31 dicembre 2019, chi esegue interventi di isolamento acustico su edifici a prevalente uso abitativo ha diritto al rimborso Irpef del 50% della spesa sostenuta, purchè sia certificato il raggiungimento degli standard di legge (D.P.C.M. 5 dicembre 1997).

La certificazione acustica può essere emessa da un tecnico competente in acustica (TCA), da un architetto o da un ingegnere, con costi variabili a seconda del numero di misurazioni necessarie. Può essere detratta assieme alle altre spese.

Per ottenere la detrazione è necessario pagare con bonifico parlante, contenente nella causale

  • nome e cognome del beneficiario della detrazione;
  • ragione sociale, partita Iva o codice fiscale del beneficiario del pagamento;
  • norma di riferimento (L. 296/06).

Inoltre, bisognerà conservare tutta la documentazione relativa ai lavori, dalle copie delle fatture alle ricevute dei bonifici fino alla ricevuta di pagamento dell'IMU, se dovuta, e alla domanda di iscrizione al catasto per gli immobili non ancora censiti.

Sui lavori di ristrutturazione si può applicare l'aliquota Iva al 10% sulla manodopera, ma non sui materiali edili, che andranno fatturati al 22%.

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