I pavimenti riscaldati sono una rielaborazione in chiave moderna di uno dei sistemi di riscaldamento più antichi, che ha origini proprio nel nostro Paese: già nel II sec. a.C. gli antichi Romani utilizzavano l’aria calda inserita in apposite intercapedini per riscaldare pavimenti e pareti. Non stupisce che questo ingegnoso sistema sia giunto fino a noi, dal momento che offre diversi vantaggi rispetto ai tradizionali radiatori.
Ad esempio, poiché la superficie radiante è molto più vasta la temperatura di esercizio di questi impianti è di 20-30° C inferiore rispetto agli impianti tradizionali, con un consistente risparmio energetico.
La temperatura ambientale è più costante e uniforme. Non c’è bisogno di umidificatori, perchè questi impianti non seccano l’aria. Non si formano moti convettivi al livello del pavimento che spostano polveri, aumentando il rischio di allergie. Non ci sono residui dovuti alla combustione delle polveri depositate sui radiatori.
Questi impianti offrono un ingombro minimo, non c'è riduzione della superficie calpestabile e l'impatto estetico è praticamente nullo.
In commercio esistono due diverse tipologie di impianti a pavimento:
Entrambi possono essere annegati direttamente nel massetto cementizio (posa "ad umido") oppure collocati sopra al massetto o sopra alla precedente pavimentazione (posa “a secco”). La posa a secco è compatibile anche con pavimentazioni flottanti o ad incastro.
Pavimenti riscaldati: prezzi
Quanto costa un pavimento riscaldato? Il prezzo al mq varia a seconda del tipo di impianto utilizzato, dello spessore del pavimento e del tipo di posa.
I pavimenti riscaldati elettrici hanno un costo base di 30 euro/mq, contro i 40 euro/mq degli impianti alimentati ad acqua. Fanno eccezione i sistemi a bassissima tensione (12 o 24 Volts), utilizzabili anche in ambienti umidi o in esterno, che hanno un costo base di 80 euro/mq.
Gli impianti a pavimento in fibra di carbonio, dello spessore di appena 4 mm, possono essere usati anche sopra la pavimentazione esistente. Questi pavimenti riscaldati a basso spessore possono arrivare a costare oltre 100 euro/mq.
Pavimenti riscaldati: costi di posa
La posa in opera di un pavimento riscaldato ha un costo medio di 15 euro/mq, cui bisogna aggiungere l'eventuale demolizione del precedente rivestimento (altri 10 euro circa al mq) e il costo di acquisto e posa in opera della nuova pavimentazione.
I pavimenti adatti per la posa su riscaldamento a pavimento sono diversi, dal pvc al gres porcellanato ai pavimenti in legno alla pietra naturale, con costi che vanno da 5 euro/mq in su più la posa in opera (altri 15-20 euro/mq). Il riscaldamento a pavimento è perfettamente sicuro anche con il parquet che, anzi, è tra le pavimentazioni più adatte, perchè rilascia il calore accumulato gradualmente.
Un consiglio per risparmiare
I prezzi che abbiamo indicato sono orientativi e variano da località a località, anche in funzione dei costi della manodopera. Per questo motivo, per essere sicuro di scegliere un preventivo davvero conveniente, ti consigliamo di confrontare più offerte. Confrontare anche solo due o tre preventivi ti permette di
- capire quali sono i prezzi dei pavimenti riscaldati nella tua zona;
- trovare professionisti disponibili a trattare sui costi di posa;
- trovare sistemi di riscaldamento a pavimento in offerta - alcune ditte godono di convenzioni con i rivenditori di idrotermosanitari e possono acquistare il tuo impianto di riscaldamento per te a prezzo scontato.
Preventivi per il pavimento riscaldato... anche se hai poco tempo
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Pavimenti riscaldati: tempi di posa e manutenzione
Quanto tempo ci vuole per realizzare un pavimento riscaldato? Ecco le diverse operazioni necessarie con le tempistiche medie:
- posa dell'impianto - 50/80 mq al giorno
- verifica della tenuta dell'impianto - 2 giorni
- realizzazione e asciugatura del massetto - 1 settimana/10 giorni
- posa della pavimentazione - 25/30 mq al giorno più i tempi di presa.
Un pavimento riscaldato realizzato a regola d'arte generalmente ha bisogno di pochissima manutenzione. L'unica operazione da effettuare periodicamente è la pulizia dell'impianto, con la sostituzione dell'acqua contenuta nel circuito. Nel sostituire l'acqua si possono utilizzare additivi antialga e prodotti che addolciscono l'acqua evitando la formazione di calcare.
Il riscaldamento a pavimento elettrico, invece, non richiede alcuna manutenzione, se non la sostituzione di eventuali parti malfunzionanti. Anche in caso di danno accidentale (es. foratura) smette di funzionare solamente la parte danneggiata.
I pavimenti riscaldati a secco
I sistemi radianti per posa a secco possono essere sia elettrici che idronici, chiaramente con delle differenze per quanto riguarda sia i materiali che gli spessori.
Come abbiamo visto, alcuni tipi di pavimenti riscaldati elettrici permettono di minimizzare lo spessore della pavimentazione. Sono venduti anche sotto forma di materassini modulari già composti, contenenti uno strato isolante, uno strato radiante ed uno strato termoriflettente.
Nel caso dei pavimenti riscaldati ad acqua per posa a secco la stratigrafia è simile, con uno strato isolante, dei pannelli in fibrogesso destinati ad accogliere le tubazioni e uno strato autolivellante.
Una particolare tipologia di pavimento radianti a secco sono i pavimenti sopraelevati riscaldati, utilizzati per nascondere l'impiantistica rendendola però accessibile per la manutenzione. Per approfondire puoi leggere il nostro articolo sui pavimenti galleggianti per interni.
Pavimenti riscaldati e agevolazioni fiscali
Con l'ultima Legge Finanziaria le agevolazioni fiscali per la ristrutturazione sono stati prorogate fino al 31 dicembre 2018. Chi effettua interventi di manutenzione straordinaria dell'abitazione - tra cui l'installazione di impianti di riscaldamento a pavimento - ha diritto al rimborso Irpef del 50% delle spese sostenute per l'installazione, progettazione e pratiche burocratiche.
Inoltre, ha diritto all'applicazione dell'Iva al 10% sulla manodopera e su una quota del prezzo dell'impianto (annoverato tra i beni significativi) pari al costo della manodopera. Per approfondire puoi leggere il nostro articolo sulle detrazioni fiscali per la ristrutturazione.