il pavimento liquido autolivellante consente di ottenere pavimenti lisci e piani a bassi spessori

Il pavimento liquido o autolivellante è una pavimentazione continua realizzata con cemento o resina. Tra i suoi vantaggi principali c’è la robustezza e l’assenza di fughe, che lo rende molto più facile da pulire.

I pavimenti liquidi in cemento hanno una grande resistenza all’usura e alla compressione, ma hanno spessori piuttosto consistenti. Per questo vengono utilizzati soprattutto per garage, esterni e grandi locali commerciali. Richiedono una lavorazione piuttosto lunga, soprattutto per i tempi di asciugatura, ma una volta posati hanno una durata nel tempo decisamente superiore ad altre pavimentazioni.

I pavimenti liquidi in resina hanno il vantaggio di essere impermeabili, quindi, sono utilizzati soprattutto per pavimentare terrazzi, bagni, cucine, laboratori e stabilimenti produttivi. Lo spessore di questi pavimenti può essere minimo, a volte di pochi millimetri, con il vantaggio di poter essere posati sopra alla pavimentazione esistente senza rimuoverla, risparmiando così i costi di demolizione.

In questo approfondimento parleremo dei prezzi dei diversi tipi di pavimenti liquidi, delle caratteristiche delle finiture disponibili e delle agevolazioni fiscali per la realizzazione di pavimentazioni esterne ed interne.

Pavimento liquido: prezzi

Il costo di un pavimento liquido dipende da tre variabili: materiale utilizzato, spessore e finitura.

Trattandosi di una pavimentazione artigianale, maggiore è la metratura da rivestire minore sarà il prezzo, per il semplice motivo che l'impresa potrà ammortizzare meglio i costi fissi. Sopra i 100 mq il costo può calare anche del 30%.

Di seguito trovi i prezzi indicativi.

Tipologia Prezzo
pavimento liquido in cemento verniciato o resinato da 40 €/mq
pavimento liquido in cemento lucidato da 50 €/mq
pavimento liquido in cemento stampato da 50 €/mq
pavimento liquido in cemento effetto metallico da 50-60 €/mq
pavimento liquido in cemento vetrificato/porcellanato da 50-60 €/mq
pavimento liquido in cemento spatolato da 65 €/mq
pavimento liquido in resina epossidica basso spessore da 20 €/mq
pavimento liquido in resina epossidica multistrato da 40 €/mq
pavimento liquido in resina poliuretanica (carrabile) da 45 €/mq
pavimento liquido in resina cementizia da 60 €/mq
pavimento liquido in resina 3D o effetto acqua 100-120 €/mq

Un consiglio per risparmiare

I costi di realizzazione di un pavimento liquido variano a seconda delle zone, anche in funzione dei prezzi della manodopera. Per essere sicuro di scegliere un preventivo davvero conveniente, ti consigliamo di confrontare più offerte.

Confrontare anche solo due o tre preventivi ti permette di

  • farti un'idea di quanto costa un pavimento liquido nella tua città;
  • trovare professionisti disponibili a trattare sul costo finale;
  • trovare pavimentisti esperti in finiture decorative - non tutti sono in grado di realizzare pavimenti decorati, per cui ti consigliamo di chiedere di poter vedere alcune foto di precedenti realizzazioni.

Preventivi per il pavimento liquido... tra un impegno e l'altro

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Se vuoi, puoi richiedere preventivi a pavimentisti vicini a dove vivi tramite il nostro portale. Basta compilare una breve richiesta e in poche ore riceverai tre preventivi per il tuo pavimento liquido da tre ditte specializzate della tua zona.

I preventivi che riceverai tramite il nostro portale sono gratuiti e non impegnativi. Se nessuno di essi fa al tuo caso, non devi fare altro che rimetterti in cerca dell'offerta giusta per te!

Pavimento liquido: finiture decorative

Un pavimento liquido può avere anche un valore decorativo.

Tra le finiture estetiche più diffuse c'è la lucidatura, che consente di ottenere un pavimento capace di riflettere la luce e quindi di illuminare gli ambienti. Sui pavimenti in cemento, levigatura e lucidatura possono essere eseguiti anche in un secondo momento, per ridurre i segni dell’usura e riportarli alla bellezza originaria.

La verniciatura colorata, eseguita con vernici o resine, consente di ottenere un pavimento di uno o più colori, anche con disegni geometrici, con un effetto finale molto simile ai pavimenti in linoleum. Questo tipo di pavimento liquido è più adatto per gli interni, in quanto il colore tende a virare con l'esposizione diretta ai raggi UV.

La finitura marmorizzata riproduce le bellissime venature del marmo ed è ideale per realizzare pavimenti eleganti in ingressi e ambienti di rappresentanza. Tra i più richiesti c'è il marmorizzato bianco e grigio, che riproduce le venature del noto marmo bianco di Carrara ad un costo decisamente inferiore rispetto al marmo naturale.

Lo spatolato è ideale per dare dinamicità ad un pavimento liquido "effetto cemento", ideale per esterni e ambienti in stile industriale. Ne parliamo nel dettaglio in un precedente approfondimento.

Perfetta su cemento e resina cementizia anche la finitura acidata, che da al pavimento un aspetto simile al metallo.

Il pavimento in porcellanato liquido non è altro che un pavimento in resina effetto vetrificato, utilizzata anche per creare vere e proprie superfici 3D, di cui abbiamo parlato in un precedente approfondimento.

Per interni ed esterni di rappresentanza ci sono i pavimenti decorati con rosoni e i sofisticati pavimenti a terrazzo veneziano.

Pavimento liquido: da diritto alle agevolazioni fiscali?

Con l'ultima Legge di Stabilità sono state rinnovate fino al 31 dicembre 2019 le agevolazioni fiscali per la ristrutturazione delle abitazioni, sempre con il rimborso Irpef del 50% della spesa sostenuta.

L'unica novità è l'inserimento della comunicazione obbligatoria all'ENEA come per le riqualificazioni energetiche.

La posa di questo tipo di pavimenti è agevolabile solo in alcuni casi, tra cui

  • sostituzione del pavimento esterno modificando materiali e colori o solo colori;
  • sostituzione del pavimento interno nell'ambito di una ristrutturazione più grande, ad esempio, il rifacimento degli impianti elettrico, termico o idraulico.

La sola sostituzione del pavimento senza modifiche dell'esistente è agevolabile solo per quanto riguarda le aree comuni condominiali.

Rimane sempre la possibilità di applicare l’aliquota Iva agevolata al 10% sulla manodopera, ma non sui materiali edili, che non rientrano nei beni significativi indicati nel D.M. 29 dicembre 1999.

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