riscaldamento a pavimento ribassato

Il riscaldamento a pavimento funziona per irraggiamento, proprio come altre tipologie di riscaldamento "tradizionali" ma, visto che gli elementi radianti sono distribuiti sotto tutto il pavimento, la temperatura di esercizio di questo genere di impianto può essere molto bassa (tra 20 e 30° C), con un discreto risparmio energetico.

Inoltre, grazie ai moti convettivi generati dalla differenza di temperatura tra parte bassa e parte alta della stanza, la temperatura dell'ambiente rimane più uniforme.

Esistono due tipi di riscaldamento a pavimento

  • idronico
  • elettrico.

Nel primo caso sotto la pavimentazione vengono inserite delle serpentine contenenti acqua calda, nel secondo delle resistenze elettriche. I riscaldamenti a pavimento elettrici possono essere alimentati a bassa tensione (230 Volts) o bassissima tensione (24 o 12 Volts), permettendone l'impiego anche in esterno e in ambienti umidi.

Entrambe le tipologie possono essere posate a secco oppure annegate in un massetto in cemento. La prima soluzione consente anche la posa sulla pavimentazione esistente, grazie a speciali sistemi per riscaldamento a pavimento "ultra slim".

Riscaldamento a pavimento: prezzi

Un riscaldamento a pavimento ha un costo di 50-60 euro/mq.

I meno costosi sono i riscaldamenti a pavimento elettrici, che hanno un costo base di 40 euro/mq, con diverse eccezioni: ad esempio, i riscaldamenti in fibra di carbonio e i riscaldamenti a bassissima tensione partono da 80 euro/mq, mentre un riscaldamento a pavimento ribassato può costare oltre 100 euro/mq.

I sistemi per riscaldamento a pavimento possono essere acquistati su misura, esattamente delle dimensioni della stanza, oppure in moduli di piccole dimensioni. Per la posa "ad umido" si può acquistare solamente la parte radiante dell'impianto, componendo artigianalmente la stratigrafia del pavimento, mentre per la posa a secco esistono speciali moduli sandwich composti da più strati contenenti al loro interno la parte radiante. Tra questi i più diffusi sono i pannelli radianti per isolamento acustico e i materassini multistrato per isolamento termico contenenti

  • barriera al vapore
  • strato conduttore
  • strato termoriflettente.

Nel caso dei riscaldamenti idronici, invece, per la posa a secco si utilizzano dei moduli in laterizio all'interno dei quali vengono collocate le tubazioni.

Riscaldamento a pavimento: costi di posa

Quanto costa la posa di un riscaldamento a pavimento? Sul "listino prezzi" delle spese da sostenere oltre all'acquisto dell'impianto troviamo

  • demolizione/smaltimento di massetto e rivestimento - 10 euro/mq
  • posa in opera dell'impianto - 15 euro/mq
  • costo della nuova pavimentazione - variabile da 5 euro/mq in su
  • posa in opera della nuova pavimentazione - da 15 euro/mq.

Un consiglio per risparmiare

I prezzi che abbiamo indicato sono orientativi e variano a seconda delle zone, anche in funzione dei prezzi della manodopera. Per essere sicuro di scegliere un preventivo davvero conveniente ti consigliamo di confrontare più offerte. Confrontare anche solo due o tre preventivi ti permette di

  • capire quali sono i prezzi dei riscaldamenti a pavimento nella tua città;
  • trovare installatori disponibili a trattare sui costi di posa;
  • confrontare più soluzioni sulla base dell'esperienza di professionisti del settore.

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Riscaldamento a pavimento: spessore

Lo spessore di un riscaldamento a pavimento varia non tanto in base al tipo di impianto (ad acqua, elettrico), ma in base al tipo di posa.

I pavimenti a secco con pannelli radianti sono chiaramente i più sottili (circa 5 cm), anche perchè sono studiati per essere posati sulla pavimentazione esistente.

Gli impianti a pavimento predisposti per la posa "ad umido", invece, hanno uno spessore maggiore, perché deve essere realizzato anche il massetto per accogliere la pavimentazione. Inoltre, deve essere realizzato uno strato isolante che eviti l'accumulo di condensa proveniente dagli strati sottostanti. In altre parole, bisogna realizzare l'intera stratigrafia di un pavimento classico, con uno spessore complessivo di circa 15 cm.

Riscaldamento a pavimento e kw al mq

Come si quantifica il fabbisogno di un'abitazione dal punto di vista termico, in modo da decidere che genere di riscaldamento inserire nel pavimento?

La formula per il calcolo del fabbisogno termico è la seguente:

(superficie x h) x coefficiente termico (25-40 Kcal) = Kcal necessarie

Kcal/862 = kW

Il coefficiente termico varia a seconda della fascia climatica in cui si trova l'abitazione.

Facciamo un esempio concreto. Un'abitazione di 80 mq situata a Milano (coefficiente termico 30), con un'altezza interpiano di 280 cm avrà un fabbisogno termico di 7,79 KWh. Questo conteggio, però, non tiene conto delle variazioni imputabili al livello di isolamento termico dell'abitazione e al piano in cui si trova (i piani intermedi sono naturalmente più isolati).

Riscaldamento a pavimento: pro e contro

Il riscaldamento a pavimento offre sicuramente diversi vantaggi, tra cui

  • nessun impatto estetico (l'impianto è perfettamente mimetizzato nel pavimento);
  • ingombro minimo;
  • consumi ridotti;
  • maggior comfort (la temperatura è più uniforme, l'aria è meno secca);
  • nessun moto convettivo con conseguente spostamento di polveri (dannoso in caso di allergia).

Naturalmente, un riscaldamento a pavimento ha anche dei "difetti", ossia

  • costi di installazione leggermente superiori ad altri tipi di impianto;
  • leggero sbalzo termico tra parte bassa e parte alta della stanza;
  • manutenzione più complessa, specialmente in caso di impianti "ad umido".

Riscaldamento a pavimento e agevolazioni fiscali

Fino al 31 dicembre 2018 chi esegue interventi di miglioramento dell'efficienza energetica dell'abitazione che non comportano interventi sull'involucro dell'edificio (per i quali c'è il cosiddetto ecobonus) ha diritto al rimborso Irpef del 50% delle spese sostenute, incluse le spese burocratiche e di progettazione.

L'installazione di riscaldamenti a pavimento da diritto anche all'applicazione dell'aliquota Iva agevolata al 10% su manodopera e beni significativi (sanitari e impianti a pavimento) per un ammontare pari al costo della manodopera.

Per approfondire puoi leggere il nostro articolo sulle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione.

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