La capriata è una struttura di forma triangolare composta da due puntoni, che costituiscono i lati del triangolo, e una catena, che forma la base. La sua caratteristica principale è quella di non scaricare il suo peso sugli elementi laterali, ma solamente verso il basso. Fin dai tempi antichi è impiegata per l’orditura dei tetti per la sua grande stabilità.
Il materiale più utilizzato per realizzare le capriate è il legno lamellare, che ha a sua volta il vantaggio di unire resistenza ed elasticità. La capriata in legno ha anche un impatto estetico notevole al punto che, una volta finita con impregnanti neutri o colorati, può essere lasciata a vista.
La capriata tradizionale è realizzata con travature grosse e può essere di diverse tipologie (semplice, a monaco singolo, con saettoni, con saette e contraffissi, alla palladiana,...).
Le capriate reticolari sono realizzate con travetti in legno e possono, anch’esse, avere diversi tipi di orditura (all’inglese, Fink, Howe, ...). La loro caratteristica principale è quella di riuscire a coprire luci molto grandi senza l’impiego di pareti portanti interne e utilizzando la quantità minima di materiale. Inoltre, danno alla copertura un aspetto contemporaneo.
Le capriate miste, di cui è un buon esempio la ormai poco diffusa capriata Polonceau o alla francese, sono realizzate in legno e travetti d'acciaio.
In questo approfondimento parleremo dei prezzi delle capriate e dei tetti reticolari in legno, ma anche dei costi di manutenzione e verifica della travatura. Inoltre, dedicheremo un piccolo spazio alle detrazioni fiscali 2018 per la ristrutturazione.
Capriate in legno: prezzi
Quanto costa una capriata in legno?
Il prezzo parte da 100 euro/mq per le capriate tradizionali e da 150 euro/mq per le capriate reticolari. Entrambe le tipologie possono essere prefabbricate, con un consistente abbattimento dei costi e dei tempi di realizzazione. I tetti ventilati sono quelli che costano di più, con prezzi che difficilmente scendono sotto i 180 euro/mq.
I prezzi possono variare in base ai materiali impiegati. Per le orditure meno complesse, oltre al legno lamellare si può impiegare anche il legno massello, in particolare essenze dure come il castagno o la quercia, ottenendo così un effetto finale più caldo e rustico.
La tipologia di isolante utilizzato può influire sul prezzo. Gli isolanti più usati sono la lana di roccia e la fibra di legno, particolarmente leggeri.
Per quanto riguarda i materiali di copertura, la scelta sarà influenzata dalle condizioni climatiche e dall'inclinazione delle falde. Per approfondire i prezzi puoi leggere il nostro articolo sui diversi tipi di tegole.
Costruire una capriata in legno comporta anche dei costi di progettazione, di cui parliamo nel nostro articolo sulla parcella dell'architetto, e dei costi burocratici. Nella maggior parte dei Comuni per il rifacimento del tetto è sufficiente presentare una SCIA.
Un consiglio per risparmiare
I prezzi che abbiamo indicato sono orientativi e variano a seconda delle zone, anche in funzione dei costi della manodopera. Per questo motivo ti consigliamo di confrontare più offerte.
Confrontare anche solo due o tre preventivi ti permette di
- capire quanto costano le capriate in legno per tetti nella tua città;
- trovare ditte disponibili a trattare sui costi di posa;
- confrontare più soluzioni sulla base dell'esperienza di professionisti del settore.
Preventivi per la capriata in legno comodi e veloci
Hai tanti impegni e poco tempo per confrontare le offerte? Se vuoi, puoi richiedere preventivi ad imprese edili vicine a dove vivi tramite il nostro sito.
Basta compilare una breve richiesta e in poche ore riceverai tre preventivi per il tuo tetto a capriata in legno da ditte specializzate della tua zona.
I preventivi che riceverai tramite il nostro portale sono gratuiti e non impegnativi. Se nessuno di essi ti interessa, non devi fare altro che rimetterti in cerca della soluzione migliore per te!
Capriate in legno: manutenzione e consolidamento
Un tetto in legno ha una durata pari ai tetti di altri materiali, purchè si provveda ad un’adeguata manutenzione periodica.
La manutenzione ordinaria, da eseguire annualmente, comprende il controllo della copertura e la sostituzione di eventuali tegole rotte o instabili, la pulizia delle gronde e dei pluviali e la verifica delle canne fumarie. Per risparmiare su questi piccoli interventi puoi avvalerti di ditte specializzate in edilizia acrobatica, evitando di allestire il ponteggio.
La verifica della capriata in legno, invece, può essere eseguita ogni 10-15 anni, prestando particolare attenzione ai primi segni di degrado e ad eventuali tracce di umidità e infiltrazioni (specie se le teste di trave sono incassate).
L'intervento più frequente consiste nella sabbiatura, che riporta le travi annerite al colore originale e rimuove eventuali tracce di muffa. Il costo va da 7 a 20 euro/mq. La verniciatura o la sbiancatura delle capriate in legno lamellare costa circa 15 euro/mq.
In caso di necessità si provvederà ad operazioni di consolidamento con iniezioni di resine, rinforzi in acciaio o lamelle in fibra di carbonio.
Capriate in legno e detrazioni fiscali
La ristrutturazione del tetto da diritto al rimborso Irpef:
- al 50%, per il rifacimento del tetto con materiali diversi da quelli esistenti (tetto di spesa 96.000 euro);
- al 65%, per il rifacimento del tetto con sostituzione dello strato coibente con uno più efficiente (tetto di spesa 92.307 euro).
Il rimborso va diviso in 10 quote annuali a partire dall'anno in cui si effettua la spesa. Per ottenere i rimborsi per la ristrutturazione occorre pagare con bonifico parlante, contenente
- riferimento normativo: "articolo 16-bis del Dpr 917/1986";
- codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- estremi della fattura;
- codice fiscale o partita Iva del beneficiario del pagamento.
Si possono portare in detrazione tutte le spese connesse alla ristrutturazione, dai permessi ai costi di progettazione alle imposte comunali. E’ indispensabile, però, che di tutte le spese sia conservata la documentazione in originale e che siano eseguiti tutti gli adempimenti previsti dalla normativa locale e nazionale per l’esecuzione dell’intervento, pena la perdita della detrazione.
Chi ristruttura il tetto ha anche diritto all'applicazione dell'aliquota Iva agevolata al 10% anziché al 22% sulla manodopera. Non è possibile invece applicare l’Iva agevolata sui materiali, dal momento che materiali sfusi come isolanti, tegole, ... non rientrano nell’elenco dei beni significativi riportato nel D.M. 29-12-1999.