Il tetto ventilato è un dotato di un'intercapedine che permette il passaggio dell'aria, la cui funzione è quella di mantenere il tetto asciutto e di evitare il surriscaldamento dovuto ai raggi solari. Lo spessore della camera d'aria varia a seconda delle dimensioni e della pendenza: tetti di grandi dimensioni o bassa pendenza dovranno avere un'intercapedine ampia, superiore a 5 cm.
La struttura portante può essere in
- calcestruzzo armato
- acciaio
- legno.
Le strutture in cemento armato, essendo piuttosto pesanti, sono utilizzate soprattutto per piccoli edifici, eventualmente alleggerite da elementi in laterizio. Quelle in acciaio sono più leggere e comportano minori difficoltà di sollevamento. I tetti in legno, grazie all'elasticità e alla leggerezza della struttura, sono naturalmente antisismici, oltre ad avere un'eccellente durata nel tempo.
Per il resto la stratigrafia di un tetto ventilato a falde è simile a quella di un tradizionale tetto "caldo", con
- struttura portante
- assito in legno
- barriera al vapore
- isolante termico
- telo impermeabile traspirante
- listellatura di legno a formare la camera di ventilazione
- copertura.
E' possibile realizzare la ventilazione anche su tetti piani calpestabili. La stratigrafia di un tetto ventilato piano sarà così composta
- assito in legno con inclinazione tra 2 e 5%
- barriera al vapore
- isolante termico
- intercapedine
- guaina impermeabilizzante.
Sulla guaina è possibile realizzare un massetto che accolga la pavimentazione oppure un tetto verde. In questo approfondimento parleremo dei costi dei diversi tipi di tetto ventilato, dei pro e contro di questa soluzione, dei permessi da chiedere e delle agevolazioni fiscali 2018.
Tetto ventilato: costo
Un tetto ventilato ha prezzi variabili a seconda dei materiali previsti nel capitolato, con una media di 150-180 euro al metro quadro. Ma esaminiamo i costi nel dettaglio:
- struttura in acciaio - da 30 euro/mq
- struttura in laterocemento - da 40 euro/mq
- struttura in legno - da 100 euro/mq
- copertura con tegole canadesi - 7,5 euro/mq
- copertura con tegole marsigliesi - 9 euro/mq
- copertura con tegole portoghesi - 10 euro/mq
- copertura con coppi - 18 euro/mq
- copertura con lose in pietra - 50 euro/mq.
Altri costi aggiuntivi possono essere
- allestimento del ponteggio - 15 euro/mq
- demolizione e smaltimento a discarica di parti deteriorate - da 5 euro/mq.
Nel caso di coperture piane
- rifacimento della guaina impermeabilizzante - 20 euro/mq
- rifacimento del massetto - 15 euro/mq.
Un consiglio per risparmiare
I tetti ventilati hanno costi variabili a seconda delle zone, anche in funzione dei prezzi della manodopera. Per questo motivo, prima di accettare un preventivo, ti consigliamo di confrontare più offerte. Confrontare anche solo due o tre preventivi ti permette di
- farti un'idea dei prezzi dei tetti ventilati nella tua città;
- trovare professionisti disponibili a trattare sui costi di posa;
- trovare offerte per ristrutturazioni "chiavi in mano", con capitolato già definito e un costo fisso al mq.
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Tetto ventilato: vantaggi e svantaggi
Meglio un tetto ventilato o non ventilato?
La ventilazione offre due importanti vantaggi
- contribuisce a smaltire la condensa, rendendo lo strato isolante più efficiente nei mesi invernali, aumentando la durata delle altre componenti del tetto e riducendo i costi di manutenzione;
- riduce il surriscaldamento degli ambienti sottotetto e i consumi di climatizzazione estiva.
Un tetto ventilato ben isolato in genere ha una trasmittanza termica molto bassa, compresa tra 0,130 e 0,300 W/m2K a seconda del tipo di isolante utilizzato.
I tetti in legno, in particolare, sono quelli che offrono le migliori prestazioni energetiche grazie allo sfasamento termico accentuato (15-18 ore). Lo sfasamento termico è il tempo che impiega il calore per oltrepassare la struttura. Un ampio sfasamento termico significa che il calore accumulato nelle ore più calde non arriverà subito all'interno, ma verrà rilasciato nelle ore più fresche della giornata.
E gli svantaggi?
Il principale è il prezzo, superiore a quello di un tetto tradizionale.
Lo spessore della camera di ventilazione viene "sottratta" all'altezza degli ambienti sottotetto, con un leggero abbassamento del soffitto. Il problema si pone più che altro nel caso di mansarde al limite dei requisiti di abitabilità.
La camera d'aria può diminuire l'isolamento acustico del tetto, aspetto facilmente risolvibile scegliendo pannelli isolanti specifici per isolamento termoacustico.
Allora tetto ventilato sì o tetto ventilato no? Diciamo che i vantaggi maggiori si hanno in presenza di forti sbalzi termici.
Tetto ventilato: permessi e detrazioni fiscali 2018
Quali permessi bisogna chiedere per rifare il tetto? In genere, quando c'è un intervento di manutenzione straordinaria su parti strutturali dell'edificio bisogna presentare la Scia edilizia.
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali, fino al 31 dicembre 2018 per il rifacimento del tetto è possibile ottenere il rimborso del 50% della spesa sostenuta.
Se si sostituisce lo strato isolante su una percentuale superiore al 25% dell'involucro dell'edificio è possibile ottenere anche l'ecobonus, con rimborso del 65% della spesa sostenuta.
In condominio, per i lavori di miglioramento dell'isolamento termico che interessano più del 25% dell'involucro si ha diritto al rimborso del 70% della spesa sostenuta, detrazione prorogata fino al 31 dicembre 2021.
In tutti e tre i casi, per ottenere la detrazione bisogna aggiornare l'APE (attestato di prestazione energetica). Ad ogni modo, è possibile portare in detrazione anche spese burocratiche e di progettazione.
Per i lavori di ristrutturazione è possibile applicare anche l’Iva agevolata al 10%, ma solamente sui servizi: i materiali edili, infatti, non rientrano nei beni cosiddetti “significativi” elencati nel D.M. 29/12/1999 che, appunto, individua i beni “costituenti parte significativa del valore delle forniture effettuate nel quadro degli interventi di recupero del patrimonio edilizio” su cui è possibile applicare l’Iva agevolata.