Tutti abbiamo sentito almeno una volta parlare di punto luce: ma cos'è esattamente?
La definizione "da manuale" è qualsiasi punto dell'abitazione dove vi sia erogazione o modulazione dell'energia elettrica, ossia portalampade, prese, interruttori, prese tv, prese telefoniche, commutatori e invertitori. Questa definizione è importante perché il costo "a punto luce" è una delle modalità con cui viene calcolata la spesa per realizzare un impianto elettrico.
Esistono diversi tipi di punto luce:
- semplice
- interrotto
- deviato
- invertito
- commutato.
Il punto luce semplice è costituito da un solo dispositivo elettrico comandato da un solo interruttore, es. la cappa della cucina.
Il punto luce interrotto consente di comandare più dispositivi con un solo interruttore, es. due appliques in corridoio.
Il punto luce deviato consente di comandare lo stesso dispositivo da due punti diversi, es. il lampadario in camera azionato da due interruttori posti al lato del letto.
Il punto luce invertito consente di comandare lo stesso dispositivo da più di due punti, tramite un invertitore, es. il lampadario in una stanza con due accessi.
Il punto luce commutato consente di comandare un dispositivo tramite un relè, es. le luci temporizzate delle scale.
In questo approfondimento parleremo del prezzo di un punto luce elettrico a seconda della tipologia. Inoltre, parleremo di come si effettua il calcolo dei punti luce e di come si sposta un punto luce esistente.
Impianto elettrico: costo a punto luce e costo forfettario
Sia nelle ristrutturazioni che nelle nuove costruzioni, il costo dell'impianto elettrico può essere espresso al mq oppure in base al numero di punti luce.
Tenendo presente che numero e distribuzione dei punti luce segue uno standard abbastanza definito, specialmente nelle nuove costruzioni, non ci sono particolari differenze tra le due modalità di esprimere il costo finale, se non nel fatto che la seconda è un po’ più precisa.
Riepiloghiamo le diverse tipologie di punto luce, stavolta con il costo:
- quadro elettrico con salvavita - 25 euro
- lampadina o punto luce per led da incasso - 15 euro
- interruttore - 30 euro
- presa - 30 euro
- scatola con tre prese - 30 euro
- presa tv - 35 euro
- presa telefono - 35 euro
- dimmer - 50 euro.
Il costo forfettario, invece, sarà basato sui mq. Rifare l'impianto elettrico di un appartamento di medie dimensioni costa circa 1.800 euro, ovvero 20 euro/mq. Va da sé che negli appartamenti di piccole dimensioni i costi fissi incidono maggiormente sul costo al mq, quindi, si salirà a circa 35 euro/mq.
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Il calcolo dei punti luce
Il calcolo dei punti luce di solito viene effettuato da chi progetta l'impianto (in genere un architetto) sulla base sia di quanto indicato dalla nostra normativa che delle indicazioni del committente.
La norma CEI 64-8, entrata in vigore nel 2011, recita: "...Il dimensionamento dell’impianto elettrico è oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto ed il committente, in funzione delle esigenze impiantistiche di quest’ultimo e del livello qualitativo dell’unità immobiliare...". Inoltre, la stessa norma suddivide gli impianto per livelli di prestazione.
Livello 1
E' il livello base con i requisiti minimi di sicurezza e usabilità. E' anche quello utilizzato come riferimento per il numero minimo di punti luce da collocare nell'abitazione. Ad esempio, il numero minimo di punti luce in bagno sarà 2 più 2 punti presa. Nella definizione del numero minimo di punti luce in camera da letto conta la superficie della stanza:
1 punto luce se <20mq
2 punti luce se >20m
4 punti presa se <12mq
5 punti presa se 12mq<superficie<20 mq
6 punti presa se >20 mq.
Tra i requisiti minimi previsti dal legislatore c'è anche l'obbligo di interruttori dedicati per boiler, lavatrice e climatizzatore o per i locali esterni. Deve essere presente un interruttore salvavita.
Livello 2
E' lo standard nella maggior parte delle abitazioni, con un numero maggiore di punti luce, non solo per prese dati e TV, ma anche per videocitofono e allarme anti-intrusione.
Il quadro elettrico deve poter gestire in maniera differenziata diversi carichi (es. generale, prese, luce, caldaia).
Livello 3
Si riferisce agli impianti domotici, che permettono di gestire da remoto o automaticamente luci, temperatura della stanza, tapparelle, sistemi antincendio, sistemi di rilevazione dei fumi, antifurto, ecc. Deve essere dotato di uno scaricatore di sovratensione (SPD).
Spostare un punto luce /modificare l'impianto elettrico
Soprattutto nelle ristrutturazioni, succede di dover spostare un punto luce da un punto all'altro della parete. In questi casi si può optare per tre diverse soluzioni:
- creare una nuova traccia nella parete dove far passare il cablaggio dal vecchio punto luce alla nuova posizione;
- usare un nastro elettrico, ideale per piccoli spostamenti;
- creare una veletta o un abbassamento in cartongesso, ottimo per i lavori più consistenti, es. la creazione di un'illuminazione a led.
Nel caso in cui si debba spostare il punto luce da parete a parete o addirittura creare un nuovo punto luce in un'altra stanza si può usare un battiscopa passacavi, evitando di rompere ampie porzioni di muratura.