pesci da traslocare con acquario

Traslocare acquario: consigli e accortezze

Il trasloco in una nuova abitazione è spesso laborioso e stancante, ma non comporta spostamenti con grandi percentuali di rischio né per se stessi né per i propri oggetti personali, specialmente se ci si prende cura di imballare in modo stabile quelli più fragili. Tuttavia, quando gli averi delicati sono di dimensioni importanti, l'operazione comincia a complicarsi, e lo fa ulteriormente se l'oggetto in questione è anche l'habitat naturale dei nostri animali da compagnia. Trasportare il proprio acquario nel nuovo appartamento, dunque, può risultare più difficile del previsto.

Al pari di cani e gatti, gli abitanti di un acquario sono animali da compagnia, la cui salute dipende dalla nostra cura. Al contrario dei quadrupedi indipendenti, tuttavia, la capacità di resistenza alle sollecitazioni di un viaggio e quella di adattamento a un ambiente differente sono assai meno sviluppate nei pesci d'acquario. Essi perciò subiranno irrimediabilmente un forte stress durante le operazioni di trasloco.

Ecco alcuni consigli per ridurlo il più possibile, preservando sia la teca che i suoi abitanti.

 

Come traslocare un acquario: pesci, piante, elementi ornamentali

Rimane dunque essenziale cercare di addolcire una pillola inevitabilmente amara per i nostri pesci, rimediando una dimora temporanea sotto forma di mini acquario trasportabile, di secchiello richiudibile o di sacchetto di plastica, e inserire le azioni precedenti a "trasportare un acquario", come svuotarlo e sganciarlo da eventuali mobili o supporti a cui era ancorato, in fondo alla coda di programmazione degli step del trasloco.

Nel caso in cui si opti per secchi e sacchetti, è necessario sincerarsi che l'acqua sia pulita, che la temperatura interna ed esterna rimanga costante durante il trasloco e che vi sia sufficiente ossigeno al di sopra della superficie. Inoltre, per evitare la contaminazione da escrementi e l'accavallamento tra la digestione e lo stress del viaggio, è bene che il pesce sia digiuno da un giorno.

Per quanto riguarda le alghe ed eventuali piante ornamentali, esse vanno a loro volta rimosse dall'acquario principale, se si decide di svuotarlo, e trasportate in appositi contenitori. Le accortezze da prendere sono le stesse che con i pesci, soprattutto in termini di cuscinetto d'aria tra la superficie dell'acqua e la chiusura del contenitore.

Anche gli elementi decorativi, la ghiaia sul fondo e tutti i materiali inorganici che compongono l'acquario, vanno preservati per mantenere l'ambiente il più simile possibile a quello di partenza. Risulta tuttavia necessario stoccarli in apposite taniche o scatoloni (dopo averli inseriti in sacchetti idrorepellenti), perché con le sollecitazioni del viaggio possono essere sbalzati contro le pareti della teca e arrecare danno, oppure rompersi essi stessi. E, nel caso delle pompe per il filtraggio dell'acqua, uno degli elementi più fragili in assoluto, la loro rottura potrebbe vanificare tutta l'operazione di trasporto.

 

Traslocare acquario: cosa fare una volta a destinazione

Secondo la stessa logica di riduzione di uno stress che, a causa della delicatezza dei pesci ornamentali, può essere loro fatale, una volta raggiunta la destinazione è bene rimontare e riempire la dimora liquida il prima possibile, meglio se con almeno una parte (almeno il 50%) dell'acqua estratta in precedenza. Ciò è essenziale affinché riconoscano immediatamente un ambiente a loro affine.

Se l'acquario è di dimensioni ridotte, alghe, piante e ghiaia possono essere lasciate sul fondo durante il trasloco. Tuttavia tale strato di detriti, anche su una piccola superficie, comporta un grandissimo incremento di peso e, dunque, di fatica per gli addetti. Per questo motivo, specialmente se la capienza della vasca supera i 60 litri, si consiglia di trasportarli separatamente.

Non bisogna però disfarsene, specialmente del fondo di sabbia e ghiaia, poiché esso ospita colonie di batteri e altri micro organismi che sono essenziali per l'operazione di ripristino dell'acquario, ovvero la ricostituzione dell'ecosistema precedente. Nel caso della maggior parte degli acquari marini e in generale di quelli che scelgono un sistema biologico, la loro azione costituisce anche il sistema di filtraggio dell'acquario stesso.

Al contrario della disposizione degli elementi decorativi, che è comunque consigliato mantenere per evitare il disorientamento dei pesci, preservare il fondo di partenza è dunque fondamentale, tanto quanto mantenere costante la temperatura in tutte le fasi del trasloco. Lo shock termico, infatti, è una delle principali cause di morte dei pesci ornamentali. A questo proposito, perciò, si consiglia di effettuale le apposite misurazioni prima del trasloco, e di ripopolare l'acquario solo quando la temperatura della nuova vasca coincide con quella appena precedente lo svuotamento. Se si usano i sacchetti per il trasporto, meglio adagiare il pesce ancora nel contenitore e aprirlo dopo qualche minuto, cosicché si abitui gradualmente ad eventuali scompensi termici.



Trasloco acquario: ne vale la pena?

Oltre a tutti i rischi e le accortezze necessarie per organizzare il trasferimento dei pesci, della vasca e di tutti gli elementi ornamentali, bisogna tenere conto che moltissimi acquari vengono assemblati su misura per essere inseriti in determinati ambienti, a cui si adattano al meglio e dove gli è permesso di mantenere temperatura e qualità dell'acqua costanti.

Una diversa disposizione degli spazi, specialmente se comporta un significativo cambiamento dell'illuminazione della vasca e una certa differenza nel ritmo di variazione della temperatura abituale in cui dimora, potrebbe rendere l'ambiente acqueo non più funzionale alla vita dei pesci come nella precedente abitazione.

In conclusione, trasportare un acquario è un compito impegnativo, che richiede attenzione, tempo e professionalità. La stessa che possono garantire le ditte specializzate in traslochi presenti su questo sito, a cui è possibile richiedere un preventivo che soddisfi appieno le proprie esigenze. Tuttavia, prima di decidere se portare con sé o meno l'acquario quando si trasloca, occorre operare un'adeguata riflessione che tenga conto di:

  • Differenza di salinità e caratteristiche chimiche dell'acqua tra comune di partenza e di arrivo.
  • Delicatezza dei pesci, ovvero le loro possibilità di sopravvivenza agli shock del trasporto e del ripopolamento.
  • Disposizione degli ambienti e posizionamento della vasca nella nuova dimora
  • Differenza di temperatura media tra i due ambienti.
  • Team di professionisti o di persone molto accorte con cui effettuare le operazioni di imballaggio e trasporto, specialmente quelle della vasca.

Se le condizioni non sono ottimali anche soltanto per uno questi fattori, è bene pensare di vendere o regalare l'acquario e procurarsene uno più adatto al nuovo ambiente.

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